Pensieri giornalieri

La voce segretai

Fagli sentire la tua presenza, o Signore!
Io gliela faccio sentire. Ma è l’uomo che non se n’accorge.

Pensiero del 26 aprile 2015

TNel film Nostalghia del grande regista russo Andrej Tarkovskij, morto nel 1986, questo dialogo tra Dio e una voce umana si svolge all’interno di una cattedrale in rovina. In queste due battute è rappresentato il dramma della superficialità, la grande malattia dello spirito. La voce di Dio risuona nella coscienza, nelle parole di un amico, nell’eco della natura, nelle Scritture Sucre, nel silenzio stesso; ma se si è presi dal rumore, dalle chiacchiere, dalla banalità, è impossibile cogliere quella presenza delicata e segreta. Eppure Dio continua a passare per le nostre strade e a bussare alle nostre porte: «Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me» (Apocalisse 3, 20).
Il libro della Sapienza spiega ulteriormente questa incapacità di comprendere la voce divina: «Dio si fa trovare da chi non lo tenta e appare a chi non diffida di lui» (1, 2). Il pensiero, allora, corre alla testimonianza di Simone de Beauvoir nelle Memorie di una ragazza perbene: «Una notte intimai a Dio, se esisteva, di rivelarsi. Restò muto e mai più gli rivolsi la parola. In fondo ero molto contenta che non esistesse». In realtà Dio tace con chi lo sfida con l’orgoglio della ragione, con la sfiducia della propria superbia. Per questa via Dio rimane inavvicinabile, muto e remoto. E lo sguardo e l’ascolto limpido del bambino che svela il mistero: «Se non diverrete come bambini...».